mercredi 26 avril 2017

Peireto Berengier : Dragoun e dra dins l’imaginàri prouvençau - Dominique Amann






Dragoun e dra dins l’imaginàri prouvençau

I’a de libre que passon pèr maio… N’en vai ansin de Dragons et dracs dans l’imaginaire provençal de Doumenique Amann. Es dounc pèr lou desen anniversàri de sa parucioun que vous lou presentan. L’autour, dóutour en sicoulougìo, beilejè lou service de recerco en sicoulougìo de la Marino naciounalo. Apassiouna d’Antiqueta e de lengo anciano, de paleougrafìo, d’istòri e de culturo mediterrano n’en venguè tout naturalamen à s’interessa i dra e dragoun dóu Miejour.
Despièi la Biblo e la tradicioun grèco-roumano, l’autour li seguis fin qu’à l’Age Mejan tras li tèste óuriginau dis archiéu (presenta dins sa lengo d’óurigino – latin, vièi francés, prouvençau e memamen grè – e revira). Nous esplico pièi coume au siècle XIII, li “sabènt” deleissèron l’animau mitoulougi que devenguè alor un afaire de fóucloure e coume lou dra ramplacè lou dragoun…
Doumenique Amann a recampa tóuti li tèste que li depinton o n’en parlon. Lis estùdio dóu biais sicoulougi, etnoulougi, soucioulougi. E despièi l’Antiqueta fin qu’au dra de Rose dins touto nosto literaturo (de Gervais de Tilbury à Frederi Mistral), nous permèno permeno dins l’imaginàri prouvençau tout-de-long de 2000 an de tèms.
D’annèisso forço chanudo apoundon encaro à l’interès de l’oubrage ilustra pèr lou pintre Acimrof.

Peireto Berengier



Dragons et dracs dans l’imaginaire provençal, de Dominique Amann, éditions La Maurinière (286 pajo).


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lundi 24 avril 2017

Nicola Dal Falco: Quando già imbionda la luce












Quando già imbionda la luce d’agostoE sventato e ricco s’appressa settembre,Lascio l’attesa al cuore, al corpo l’innocenza; Del sole che più non scalza, ma chiarisceConfini e sprezzo delle cose,Allegra signora d’autunno si cinge corona,Potenza d’occhi socchiusi, Così un bisticcio di rane o colombi salutaLa morte di più giorni, sommando insiemeDolcezze e vanità *

Da un gheppio che straccia l’ariaDi diagonali e affondi, che interrogaL’oscura veglia sull’autostrada,Che senza strazi stringe il ramoIn un calore d’artigli, ho appresoE riapprendo quale notteApparenti e separi i regni,Quanta solerte intransigenza meniLa vita verso tunnel o alberiChe vedono la lunghezzaDei solchi E, salvo appena da un nuovo dolore,Versando aria dal cielo e cuoreIn tormenti, sorrido allaFatica di andare, alla libera gioiaDel mare *

contemplazione delle cose divine  è a labbra socchiusee alla velocità del pensieroche sorprende theōria come l’onda che, lieve di schiuma,inanelli lo scoglio a fior d’acqua; così, solo riassaporando l’etimo,puoi rendere conto del cerchio di luceche, a volte, nei giorni migliori,circonda e sostiene le cose *

si piega la luce,colmando come un lago la vallee filtra diritta dalla grande vetrata, entra da un lato del pianoterra,sfiora l’immenso soffitto,piombato già in una notte senza nomi,e scivola via dal lato opposto,ai piedi dei lecci, neri d’acqua, piove, incalzandoi discorsi in mille rivoli,nell’opaca bellezza che effonde dal cielo,quasi che l’onda di fuori, prima di spegnersi,abbia potere di scambio e raccolta il silenzio che, curvo, li avvolge,un nulla separa e trattiene,mentre il cielo ripara nella propriaquieta oblazione



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Nicola Dal Falco, nato a Roma nel 1957, vive a Lucca. A lungo ha scritto di viaggi, tra l’Europa dell’Est e il Sahara. Ha pubblicato poesie e racconti, collaborando con piccoli editori d’arte. Un suo saggio sulle Sirene compare nella collana Indoasiatica, edita da Venetian Academy of Indian Studies.
Per Conoscenza Religiosa, la rivista fondata da Elémire Zolla e diretta, in una nuova serie, da Grazia Marchianò, ha pubblicato Sopra il ruscello e La cetra di Orfeo.
Con la germanista Ulrike Kindl si è occupato della rilettura e riscrittura dei miti ladini delle Dolomiti, pubblicando una trilogia, edita da Palombi Editori in collaborazione con l’Istitut Ladin Micurà de Rü.
Sue plaquette ed altre edizioni sono conservate alla British Library, alla Fondazione Ragghianti e alla Biblioteca Nazionale (Lucca) alla Biblioteca del Mart (Rovereto) alla Biblioteca di Palazzo Sormani (Milano), alla Biblioteca Panizzi (Reggio Emilia), alla Biblioteca dell’Istitut Ladin Micurà de Rü (San Martin de Tor). Collabora con la rivista on line Fuori Asse, & da un po' di anni con Marsyas2.
Ha vinto il Premio Montale fuori di casa 2016, sezione poesia di viaggio.

vendredi 14 avril 2017

Nicola Dala Falco : oggi, col sole










oggi, col sole
splende
fiato di drago,

rende al mondo
vaghezza
e precisione d’incanto,
coprendo
campi e colline
di pallidi veli,

come girando il tappeto,
mostra
il rovescio delle cose,
il seme non sparso 

sul fondo

mercredi 12 avril 2017

Nicola dal Falco : Zéphirum zevero zero









Zéphirum
zevero
zero


Forse basta uno zefiro
Antelucano e fuori stagione
Per concepire lo zero
Il vuoto che tutti i numeri 
Comprende

Quando freme la chioma
Degli olmi
L’erba si tocca
Sbieca s’invola la cincia
Un’aria s’annuncia

Sifr lo zero 
era un nulla
Un’araba fenice 
Ma così insolito
Che finì impigliato
Nelle sillabe

Di un vento

lundi 10 avril 2017

Pfanner Garten : La bella fontana spenta








La bella fontana spenta,
chete anche le statue divine,
le siepi, nere d’alloro
e la pigna perfetta
della magnolia.

Afona primavera 
in anticipo, nel giardino
sotto le mura.

Solo ieri una conchiglia di brina,
oggi, per lente ore preziose,
l’intero giardino respirava
in un corpo animale.

Un’onda sospesa
di calore e di luce
in bozzolo;

è questa l’arte
regia, civile pietra
filosofale, 
una sfuggente presenza
di elementi che, come spiriti,
parteggiano e scompaiono
in un opposto incanto.



Pfanner Garten

samedi 8 avril 2017

Nicola Dal Falco : Dolcemente rinasce...














Dolcemente rinasce
Si fa a riva l’onda
Né tace né si stanca
Ma dolcemente ripete
Uguale il gesto 
E le parole 

Così un trovatore
Maestro di sinceri inganni
Di note e di rossori
Cantava alla sua Donna
Che era giovane
Che era bella

Che gli sorrise